Cos’è la diastasi e come si manifesta

La diastasi dei muscoli retti addominali è una condizione caratterizzata dall’allontanamento patologico dei due ventri muscolari che decorrono verticalmente lungo la parete anteriore dell’addome. In condizioni normali, i muscoli retti sono uniti dalla linea alba, una sottile struttura fibrosa che garantisce la continuità e la compattezza della parete addominale. Quando la linea alba perde tensione e si distende, i muscoli si separano, creando una larghezza anomala dello spazio intermuscolare. La diastasi può derivare da gravidanze, rapido aumento di peso, obesità viscerale o ripetuti sforzi che incrementano la pressione addominale. Clinicamente, si manifesta con una protrusione centrale dell’addome, più evidente quando il paziente è in posizione supina e solleva il capo. Questo difetto non è soltanto un problema estetico: la diastasi può compromettere la funzione della parete addominale e favorire lombalgie croniche, alterazioni posturali e senso di debolezza della muscolatura. La presenza di diastasi è uno dei fattori decisivi nel pianificare un intervento di chirurgia estetica addominale, poiché condiziona la tecnica e l’estensione della procedura.

Implicazioni della diastasi nella scelta dell’intervento

La valutazione preoperatoria di un paziente candidato a un intervento di addominoplastica o liposuzione addominale deve comprendere l’esame clinico accurato della parete muscolare. Se la diastasi è assente e la cute è dotata di buona elasticità, una liposuzione può essere sufficiente a rimodellare il profilo addominale. Tuttavia, nei casi in cui la diastasi sia significativa, la semplice rimozione del grasso sottocutaneo non corregge la protrusione causata dall’allontanamento muscolare. In queste situazioni, è indispensabile associare la plicatura dei muscoli retti, una sutura che riavvicina i ventri muscolari nella loro posizione anatomica corretta, ripristinando il tono della parete addominale. L’addominoplastica diventa quindi l’intervento di scelta, in quanto consente di combinare la rimozione dell’eccesso cutaneo e adiposo con la riparazione del difetto muscolare. Al contrario, la liposuzione isolata non prevede accessi chirurgici che consentano la sutura della linea alba e viene pertanto considerata inadeguata nel trattamento della diastasi.

Tecniche chirurgiche di correzione

Quando la diastasi è presente, l’addominoplastica tradizionale è l’approccio più indicato per ottenere un risultato funzionale ed estetico soddisfacente. Dopo aver inciso la cute nella porzione sovrapubica e sollevato il lembo dermo-adiposo fino al margine costale, il chirurgo esegue la plicatura mediana della fascia dei retti con punti non riassorbibili, che garantiscono un rinforzo stabile. In alcuni casi selezionati, soprattutto in pazienti con diastasi limitata alla porzione infraombelicale, può essere effettuata una mini-addominoplastica che consente la correzione muscolare attraverso una cicatrice più corta. La scelta tra queste due opzioni dipende dall’estensione verticale della separazione muscolare e dalla quantità di cute in eccesso. Durante l’addominoplastica, la riparazione della diastasi è considerata una fase cruciale, perché restituisce compattezza alla parete addominale, migliora la postura e riduce la pressione sul piano perineale. La sutura dei muscoli retti, inoltre, permette di ottenere un profilo addominale più piatto e naturale. Al termine della procedura, viene riposizionata la cute, rimosso l’eccesso e creato un nuovo alloggiamento per l’ombelico.

Benefici e considerazioni post-operatorie

La correzione della diastasi dei retti durante l’addominoplastica non è un semplice miglioramento estetico, ma una vera e propria riparazione della funzionalità muscolare. I pazienti riferiscono frequentemente un senso di maggiore stabilità del tronco, riduzione del dolore lombare e miglior controllo dell’addome durante le attività fisiche. Tuttavia, è importante considerare che l’aggiunta della plicatura comporta tempi operatori più lunghi e un recupero post-operatorio più impegnativo rispetto alla liposuzione isolata. Nelle prime settimane possono essere avvertite tensione e dolore in sede di sutura muscolare, che tendono a ridursi progressivamente. L’uso di una guaina contenitiva per almeno 4-6 settimane è raccomandato per sostenere la parete addominale e favorire la cicatrizzazione. Dal punto di vista del risultato estetico, la correzione della diastasi consente di ripristinare una silhouette armoniosa, evitando la persistente sporgenza centrale che caratterizza questa condizione. Prima di programmare un intervento, è fondamentale che il chirurgo esegua un’accurata valutazione clinica e, se necessario, un’ecografia della parete addominale per definire con precisione l’estensione della separazione muscolare. Solo una pianificazione personalizzata e un’informazione completa del paziente possono garantire un risultato sicuro e soddisfacente nel trattamento combinato di diastasi e chirurgia estetica addominale.

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